Jobs Day – 18 ottobre 2014: mobilitazione in 100 piazze per il lavoro.

Un vero “Jobs day” quello che la Cisl ha in programma oggi, 18 ottobre in tante città italiane. Una giornata di mobilitazione nazionale, ma articolata a livello territoriale e regionale, incentrata tutta sui temi del lavoro, della lotta alla precarietà dei giovani e della tutela dei redditi dei lavoratori e dei pensionati.  “Sarà una battaglia a tutto tondo – sottolinea il neo Segretario Generale della Cisl, Annamaria Furlan – per ribadire quelle che per la nostra organizzazione restano le questioni prioritarie per risollevare il Paese. La Cisl si aspetta che la legge di stabilità segni una svolta vera su tasse, investimenti e lotta alla corruzione”.

Sono oltre cento le piazze italiane, in tutte le regioni dal nord al sud, nelle quali si svolge oggi il “Jobs day” della Cisl, la giornata nazionale di mobilitazione, articolata a livello territoriale e regionale sui temi del lavoro, della lotta alla precarietà dei giovani, della tutela dei redditi dei lavoratori e dei pensionati.

“Ci confronteremo con i lavoratori, i pensionati, i giovani, i cittadini sulle proposte della Cisl sul lavoro, lo sviluppo, la riforma fiscale e previdenziale”, sottolinea il Segretario Generale della Cisl, Annamaria Furlan che parteciperà domani mattina alla manifestazione regionale in programma a Genova in Piazza Caricamento (Porto Antico) dalle 9,30 alle 11,30, dove sarà presente anche uno stand dell’associazione “Angeli del fango”. Sarà avviata anche una raccolta fondi per sostenere la popolazione di Genova colpita dall’alluvione.  “Il lavoro non si crea con le regole, ma con uno slancio straordinario nella politica industriale che favorisca gli investimenti nel nostro paese. Ma tutto questo non c’è nella manovra del Governo, dove mancano anche le risorse per i pensionati ed i contratti del pubblico impiego fermi da sei anni.
Per questo la Cisl si mobilita oggi nelle città italiane con tantissimi presidi, dove dialogheremo con i cittadini, distribuendo nei gazebo i volantini con le proposte e le priorità del nostro sindacato che noi vogliamo indicare al paese per la ripresa economica: sviluppo, lavoro e dignità delle persone”.
Nel volantino viene spiegata la piattaforma della Cisl: più tutele, nuovi ammortizzatori e formazione per chi perde il lavoro; contratto a tutele crescenti per sostituire i contratti precari; conferma dell’art.18 per i licenziamenti illegittimi di tipo discriminatorio e disciplinare; forte riduzione delle tasse per lavoratori e pensionati; più investimenti per creare occupazione; nuova politica industriale, infrastrutture efficienti e minori costi dell’energia; più contrattazione e partecipazione dei lavoratori nelle scelte aziendali; età di pensionamento flessibile; lotta alla corruzione e agli sprechi a livello locale e nazionale.

Il Veneto, pur essendo una delle regioni più sviluppate d’Europa, non fa eccezioni. “In questi anni – denuncia Porto- la crisi ci ha portato via oltre 90mila posti di lavoro, in gran parte nel settore manifatturiero e sono oramai oltre 160 mila sono le persone in cerca di occupazione, una su cinque non supera i 24 anni. Gli ammortizzatori hanno contenuto le perdite che sarebbero altrimenti ben maggiori: dal 2009 ad oggi sono state consumate oltre 300 milioni di ore di Cassa Integrazione”.

Per la segretaria della Cisl del Veneto l’emergenza lavoro è ancora più evidente se si considerano altri due fatti: che per la prima volta, dopo gli anni del dopoguerra, in Veneto migliaia di persone soffrono una condizione di disoccupazione cronica: non riescono a trovare un nuovo lavoro a distanza di molti anni da quello perso ed infine che in una famiglia di lavoratori ogni 10 ci sono uno o più componenti disoccupati o in cassa integrazione.

Se questo è il lavoro che manca c’è poi quello realmente precario: sono infatti oltre 80mila le persone costrette a svolgere lavori con scarsi o nulli diritti sociali, immediati e futuri: è il caso della gran parte dei collaboratori a progetto, dei lavoratori occasionali, degli associati in partecipazione e dei lavoratori domestici.  “Non possiamo perdere altro tempo attorno all’art.18 (in Veneto tutela non più della metà dei lavoratori occupati e i casi di reintegro in caso di licenziamento illegittimo si contano nell’arco degli ultimi anni sulla punta delle dita) e alle sue modifiche. Il fatto è che senza lavoro non c’è alcun diritto, ma anche che per molti lavoratori i diritti sono pochi o nulli.
Le priorità per la Cisl sono quindi due: più lavoro e più buon lavoro, anche perchè dal lavoro provengono le risorse necessarie a sostenere il welfare: dalla scuola al sistema previdenziale e pensionistico, dalla sanità all’assistenza.

Il calendario delle iniziative in Veneto riguarda cinque città capoluogo. A Venezia è stato organizzato un corteo-volantinaggio con partenza da Piazzale Roma e arrivo in Campo San Maurizio dove una delegazione incontrerà il Prefetto, la Cisl di Vicenza aprirà invece la propria sede in via Carducci per un evento dove lavoratori e pensionati saranno chiamati a raccontare i loro problemi. Presidi in piazza, gazebi e volantinaggio tra i cittadini sono stati organizzati sempre nel corso della mattinata di sabato 18 anche a Padova (Prato della Valle), Rovigo (Piazza Tienanmen) e Verona (Piazza Bra).

Belluno e Treviso promuovono l’assemblea unitaria delle Organizzazioni Sindacali giorno 22 ottobre 2014 a Quinto di Treviso.

Di seguito le iniziative e le piazze del Jobs Day in tutta Italia

Assemblea unitaria 22 ottobre

 

 

 

 

 

 

 

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