Il 58° numero di “Misure” prodotto dall’ Agenzia Veneto Lavoro conferma con numeri precisi ed indiscutibili le tendenze in atto anticipate dal suo responsabile per l’Osservatorio Lavoro, Bruno Anastasia, nel corso del recente convegno promosso dalla Cisl del Veneto sul Jobs Act a Vicenza.
Nel primo trimestre si sono registrate nella nostra regione quasi 35.000 assunzioni a tempo indeterminato, circa 10.000 in più rispetto al corrispondente trimestre dell’anno precedente (+40%). Positivo anche il confronto con tutti i corrispondenti trimestri post 2008.
Aggiungono i relatori del rapporto sull’occupazione che si può considerare recuperato l’effetto rinvio legato alle aspettative alimentate a fine 2014: la somma delle assunzioni effettuate nel 4° trim 2013 e nel primo 2014 è pari a 41,8 mila; la somma tra le assunzioni effettuate nel 4° 2014 e nel primo 2015 è pari a 49,8 mila (+19%).
Crescono leggermente anche le assunzioni con contratto a tempo determinato: 4.600 in più rispetto allo stesso trimestre del 2014 (effetto Legge Poletti).
Sono invece in calo le assunzioni con lavoro a chiamata, in collaborazione e di apprendistato.
Bene invece i tirocini grazie a “Garanzia Giovani”.
Con contratto a tempo indeterminato hanno assunto un po’ tutti i settori ed in particolare il terziario ma anche il metalmeccanico ed il made in Italy.
Quasi metà delle assunzioni sono state fatte dalle aziende sotto i 15 dipendenti.
I dati di Veneto Lavoro sono stati immediatamente commentati da Franca Porto «confermano che il contesto economico favorevole alla ripresa combinato con l’opportunità della decontribuzione disponibile dal 1 gennaio con la Legge di Stabilità sta favorendo ed incentivando le imprese venete ad assumere, molto di più che negli anni precedenti, con contratto a tempo indeterminato.
Per dire se anche le nuove norme sui licenziamenti previste nel caso di assunzione con contratto a tutele crescenti- attive dal 7 marzo- bisogna ancora aspettare».
La segretaria della Cisl del Veneto sottolinea che «è qualcosa di più di un semplice segnale che per noi ha una doppia positività: crescono le assunzioni con un effetto positivo sull’occupazione e, soprattutto, cresce la buon occupazione a scapito del lavoro più precario».
Porto ribadisce la posizione pro-attiva che il suo sindacato intende mantenere in materia; «La Cisl intende sostenere e sollecitare questa spirale virtuosa con una diffusa azione contrattuale a livello aziendale su due linee d’azione: la prima proponendo un forte scambio tra nuove buone assunzioni e produttività (ad esempio puntando al superamento dei contratti a tempo determinato consolidati nel tempo), la seconda contrastando il ricordo ai contratti di collaborazione ed alle altre forme di precariato non appena sarà definitivamente legge il decreto sulle tipologie contrattuali».
Il commento si conclude con una punta di polemica: «È compito del sindacato in questa fase sfruttare al massimo tutti i fattori, oggettivi e soggettivi, che possono favorire la crescita dell’occupazione. Le contrapposizioni di piazza lasciano solo il tempo che trovano».
Per maggiori approfondimenti:
VENETO LAVORO: Osservatorio & Ricerca
LA DINAMICA DEI CONTRATTI DI LAVORO A TEMPO INDETERMINATO NEL PRIMO TRIMESTRE 2015: L’IMPATTO DEGLI INCENTIVI E DEL JOBS ACT MISURE/58 Aprile 2015