La Cisl del Veneto chiude il tesseramento 2015 con 418.804 iscritti, per più della metà lavoratori dipendenti con un posti di lavoro in aziende private (38%) o nel settore pubblico (12%). Un altro 6% è costituito da lavoratori autonomi (soprattutto coltivatori diretti), in disoccupazione, somministrati e iscritti alle associazioni collaterali (inquilini, immigrati). I pensionati sono oltre 184.000.
“Le dinamiche del proselitismo a livello regionale della Cisl – spiega Marino Fantino, segretario amministrativo della Unione del Veneto – sono positive, specie tra i lavoratori. Se facciamo un confronto con i numeri del 2008 emerge che i soci dipendenti attivi (cioè occupati) sono passati da 190.000 a 211 mila (+11%) nonostante le difficoltà oggettive imposte nel settore privato dalla crisi occupazionale e in quello pubblico dal blocco del turn over”.
Visti più da vicino i dati segnalano un fortissima crescita delle adesioni tra i lavoratori del Terziario (+ 35% tra il 2008 e il 2015). Nel 2015 l’unificazione tra Fiba Cisl e Dircredito – che hanno dato vita a First Cisl- ha portato in dote oltre 2.000 nuovi soci nel comparto bancario e assicurativo.
In calo (-6mila sul 2014 e -42mila sul 2008) invece i pensionati aderenti alla Federazioni veneta.
“È dal 2008 – motiva Fantino che si riduce il numero degli iscritti: la progressiva riduzione del numero dei pensionamenti non permette di compensare i deceduti”.
I dati del 2015 sono stati commentati con soddisfazione anche dal segretario aggiunto Onofrio Rota nel corso del Comitato Esecutivo di oggi che, tra l’altro, ha anche fissato per il prossimo giovedì 25 febbraio la data del Consiglio Generale chiamato ad eleggere il nuovo Segretario generale della Cisl del Veneto in sostituzione di Franca Porto.
“Ci confermiamo come il primo sindacato del Veneto per numero di iscritti – sottolinea Rota- con una maggioranza di adesioni tra lavoratori dipendenti. Paga il fatto che, proprio per fronteggiare la crisi abbiamo spostato gran parte della nostra organizzazione nella prima linea avvicinandoci ancora di più ai lavoratori e rafforzando il legame fiduciario. Paga anche il nostro modo di fare sindacato in modo pragmatico e lontano da ogni ideologia”.
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