Sistema Welfare Luxottica: Istruzione – Corsi di recupero

WelfareCogli l’opportunità e frequenta i corsi di recupero di matematica e inglese organizzata dalla scuola in collaborazione con il Sistema Welfare Luxottica.
Partecipa ai nuovi corsi di recupero in matematica e inglese rivolti a tutti gli studenti delle seguenti scuole superiori:
– Einaudi – Scarpa di Montebelluna;
– G. Verdi di Valdobbiadene

Cogli questa opportunità!

Per info e modalità di partecipazione, rivolgiti presso la Segreteria d’Istituto.

Welfare Luxottica

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Scuola, corsi di recupero finanziati da Luxottica

Dopo l’esperimento al Follador, l’azienda estende il progetto a Feltre e Belluno Matematica e inglese le materie nelle quali i ragazzi hanno più difficoltà

Luxottica Agordo

Luxottica Agordo

BELLUNO. Luxottica finanzia i corsi di recupero nelle scuole bellunesi. Dopo l’esperienza dell’anno scorso, che ha coinvolto in un progetto pilota l’istituto Follador di Agordo, l’azienda ha deciso di estendere la sua azione, inglobando dieci scuole superiori distribuite tra Feltre e Belluno. Sono esclusi il Cadore e l’Ampezzano, «perché l’intervento è stato concentrato nei territori da cui provengono i dipendenti», ha spiegato la referente per l’Ufficio scolastico provinciale, Mara De Monte.

Il welfare di Luxottica, dunque, si estende ai figli dei suoi dipendenti, che rappresentano, in base alle stime fatte dall’ufficio scolastico, l’8 per cento degli studenti bellunesi. Chi frequenta il Follador – De Rossi ad Agordo, il Colotti – Rizzarda, il Della Lucia, il Dal Piaz e il Negrelli – Forcellini a Feltre e le bellunesi Galilei – Tiziano, Renier, Segato – Brustolon, Calvi e Catullo, potrà frequentare corsi di recupero con metodologie innovative (gruppi piccoli e interventi tempestivi) per recuperare le insufficienze in matematica e inglese. «Da un’analisi fatta, sono le materie nelle quali i ragazzi incontrano le maggiori difficoltà», precisa la De Monte.

Al Renier, inoltre, si svilupperà una sperimentazione: i corsi di recupero fra pari. In questo caso saranno gli studenti più bravi ad aiutare i loro compagni a superare le difficoltà in una o in entrambe le materie. Paga tutto Luxottica, che continua a rafforzare il suo welfare e stavolta investe nel mondo della scuola. «Il progetto era iniziato l’anno scorso, all’istituto Follador», ricorda Mara De Monte. «È nato con l’obiettivo di fornire alla scuola mezzi per contrastare la dispersione scolastica».

Lo si fa attraverso corsi di recupero che usano metodologie innovative: «Si interviene durante l’anno scolastico, al termine del primo momento di verifica, trimestrale o quadrimestrale», continua. «I ragazzi vengono divisi in gruppi a seconda delle carenze che hanno (gravi o meno gravi) in modo da rendere l’intervento più mirato».

Nella classi prime si fanno gruppi di massimo cinque studenti e sono previste almeno 14 ore di recupero; in tutte le altre annualità il numero massimo degli studenti per gruppo è dieci, come le ore minime di recupero. «Prima i gruppi erano disomogenei», segnala Franco Chemello. «Inoltre i finanziamenti dal Ministero sono sempre più scarsi, pagare i corsi di recupero diventa difficile. La collaborazione fra pubblico e privato è fondamentale per aiutare i ragazzi e combattere il fenomeno della dispersione scolastica».

Rientra sempre nel capitolo innovazione l’esperimento che si farà al Renier, dove un centinaio di alunni saranno coinvolti in corsi di recupero fra pari. «Si pongono le basi per una didattica diversa», spiega il dirigente, Paolo Fratta. «Qui il recupero riguarda solo la matematica e solo le classi dalla seconda alla quarta». In pratica saranno gli stessi ragazzi ad aiutare i loro compagni, in gruppi ridottissimi, formati da due persone: l’allievo tutor e l’allievo che ha l’insufficienza e deve trovare una strategia per superarla.

Del progetto fanno parte cinque insegnanti, che monitoreranno l’azione attraverso schede che l’alunno tutor deve compilare. «È anche un modo per capire se l’attività funziona o se va modificato qualche parametro», aggiunge Fratta. Sono previsti otto corsi di un’ora e mezza ciascuno, che non dovranno necessariamente svolgersi a scuola.

Alessia Forzin
“Corriere delle Alpi”
21 febbraio 2014

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