Brancher: «Luxottica eviti le forzature»

Agordo. Il segretario della Femca Cisl sulla vicenda degli impiegati. «Già chiesto incontro all’azienda»

Nicola Brancher

Nicola Brancher

AGORDO. «Luxottica eviti forzature». Lo dice Nicola Brancher segretario della Femca Cisl sulla vicenda relativa agli impiegati che l’azienda sta contattando proponendo tre alternative (demansionamento, mobilità volontaria o licenziamento) dopo l’introduzione del sistema informatico Sap. «L’azienda si sta rapportando personalmente con i singoli dipendenti in questo momento, ma vanno evitate forzature: un conto è ragionare col lavoratore, un conto è forzare la mano dicendo che non ci sono alternative. Questi lavoratori», precisa Brancher, «non sono obbligati a fare niente, anche perché Luxottica non ha dichiarato alcun esubero».

Il sindacalista, inoltre, fa sapere che «avevamo già chiesto un incontro con i vertici aziendali qualche tempo fa, per capire come sta crescendo lo stabilimento e nell’occasione intendiamo anche parlare di questa vicenda per conoscere come stanno le cose. Anche perché ad oggi non ci è mai stato comunicato un problema strutturale. Siamo a conoscenza che ci sono azioni mirate per equilibrare alcuni uffici dopo l’operazione Sap, operazioni che da quello che ci risulta sono legate esclusivamente alla capacità delle parti di trovare un accordo. Si tratta di operazioni su base volontaria».

Inoltre il segretario della Femca Cisl sottolinea che «la preoccupazione principale del sindacato sono e restano i livelli occupazionali e il mantenimento dei siti produttivi e dell’impiego. Il contratto integrativo siglato e ora in scadenza è centrato su questo aspetto. Abbiamo fatto tre giorni di lavoro, all’epoca, per capire quali erano gli elementi necessari per valorizzare gli stabilimenti italiani e in cambio noi abbiamo scambiato questi accordi con salario e diritti per i lavoratori in momenti delicati per la vita personale. In questa logica il welfare che vediamo positivamente in quanto porta servizi ai lavoratori, è uno degli elementi in discussione ed è, quindi, riduttivo impostare le nuove norme di lavoro e il confronto serrato su questo tema. Che non è di rilevante importanza per noi, parlare di welfare non è l’argomento su cui riversiamo la maggior parte del nostro tempo in Luxottica. Per cui non si può confondere il welfare con l’attività di contrattazione che il sindacato fa e su cui impegna gran parte delle sue energie. Sono due cose distinte. La priorità resta il lavoro e la garanzia dei posti di lavoro». (p.d.a.)

 

17 ottobre 2013
Corriere delle Alpi
(Qui l’articolo originale)

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3 Commenti

      • I Sindacati o meglio la RSU e gli H.R. facentiFunzione di Rovereto non vi hanno riferito delle modalità di chiusura forzata dello StabilimentoRovereto (dicendoci con le lacrime agli occhi che l’occhiale di METALLO non vende per poi produrlo, come il RB3025=avietor per il 70%, in altri emisferi terrestri)?
        Tutti i lavoratori Italiani Luxottica oltre ad essere informati devono ora e subito fare GROUP in difesa del PURO MadeInITALIA pretendendo uniti il blocco della DELOCALIZZAZIONE senza CAMPANILIsmi (sigle sindacali in primis)
        o peggio ancora nascondendo IPOCRITICAMENTE la VERAverità sulle ancora attuali scelte Aziendali (TRISTARmente, India, Brasile e tutte le altre sturiellette dei FornitoriEsterni nascosti sotto il tappetto)???

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